Suburbs of the World
30 x 40 x 50

 

Il progetto “30 x 40 x 50 SUBURBS OF THE WORLD” è stato ideato dal prof. Ferdinando Zanzottera del Politecnico di Milano come occasione di riflessione sul tema della città contemporanea e della periferia urbana.
Momento di confronto internazionale e pluridisciplinare, il progetto intende affiancare il dibattito accademico con mostre fotografiche ed esposizioni legate all’arte visuale, ben consci che oggi, ancor più che nei secoli passati, l’immagine non costituisce un oggetto inerte per la contemplazione disinteressata, ma è un corpo vivente che, come asseriscono Pinotti e Somaini, è divenuta “un’entità energetica che ci attrae o ci respinge, ci incanta o ci ferisce”. Afflitta, dunque, da numerose contraddizioni e da gravi ed eterogenee problematiche, la periferia è spesso colpita da un surplus di penalizzazione che deriva da pregiudizi e da scarse conoscenze storiche, sociologiche e architettoniche, e che costruiscono barriere di incomunicabilità tra i differenti soggetti della società che a diverso titolo si muovono e vivono al suo interno o sul suo limitare.
Il progetto, subito accolto da altri docenti e ricercatori che operano in diversi continenti, non intende proporsi come compiuto e conclusivo studio sulla città, elemento che, data la vastità del tema, sarebbe sciocco anche solamente pensare, ma come ricerca in fieri, che possa aggregare attorno a sé continue nuove energie capaci di far nascere, a loro volta, inediti progetti autonomi.
Il dibattito attorno al soggetto centrale e al tema della fragilità urbana, intende inoltre favorire una riflessione ampia, capace di promuovere anche la fotografia quale mezzo di conoscenza e di analisi critica dello spazio antropizzato ed urbanizzato, che sia capace di valorizzare anche i lavori e le ricerche compiute dagli studenti che gravitano attorno alle facoltà di architettura e di ingegneria, recuperandone e comunicandone la freschezza di linguaggio e l’entusiasmo narrativo.
30 x 40 x 50 SUBURBS OF THE WORLD” nasce dunque dal desiderio di dialogare in maniera semplice su temi particolarmente complessi, confrontando ambienti, società e storie molto differenti tra loro ed indagando il concetto di periferia nelle diverse nazioni di tutto il mondo. Per tale ragione la prima tappa di questo lungo viaggio, che ha la dichiarata ambizione di voler realizzare numerose esposizioni nei prossimi anni, si è svolta nella metropoli di Belo Horizonte (Brasile). Riflessione figurativa che è stata dedicata interamente alla città brasiliana precisando il format stesso del progetto che prevede 50 esposizioni fotografiche di immagini delle dimensioni di centimetri 30 x 40, da cui parte del nome, che di volta in volta si arricchisce di nuove immagini e di testi storico-critici sulla periferia del luogo che ospita la mostra, pur mantenendo fisso il numero di 50 fotografie che compongono la sezione iconografica. In questo modo la prima mostra è stata occasione per una riflessione monografica su una sola città, mentre l’ultima costituirà una complessa narrazione figurativa su 50 periferie del mondo, ciascuna sinteticamente raccontata da un’unica fotografia.
Dotato di un comitato scientifico internazionale al momento composto da docenti del Politecnico di Milano, dell’Università Federal de Minas Gerais di Belo Horizonte (Brasile) e de l’Université catholique de Louvain (Belgio), il progetto ha già condotto alla realizzazione di esposizioni e volumi, che hanno trattato di grandi metropoli internazionali e di centri di minori dimensioni urbane, interessati anche dall’edificazione di quartieri operai, talvolta ideati come piccole “città ideali” industriali.
Prossime tappe saranno Tournai (Belgio), Milano e altre città italiane e americane, nelle quali si spera di poter continuare a riflettere sulla periferia intesa come risorsa, urbana e sociale, e non solo come luogo di conflitto e, talvolta, di degrado.
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